SICUREZZA NELL'INDUSTRIA DI PROCESSO
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Protezione passiva |
Molte innovazioni sono state realizzate nel campo della protezione passiva da esposizione a fuoco o a sovrappressione da esplosione, in situazioni accidentali, o a calore radiante da fiaccole in condizioni di emergenza del processo. Alcune di queste innovazioni sono state sviluppate per rendere più sicure le piattaforme petrolifere quando , in anni recenti, a quelle fisse tradizionali di grosse dimensioni sono state preferite le piattaforme mobili galleggianti, sia per la produzione sia per lo stoccaggio di prodotti petroliferi. Queste ultime sono più flessibili e più appropriate per lo sfruttamento di riserve petrolifere secondarie, per il fatto di poter essere spostate e ricollocate in siti diversi, ma richiedono strutture più leggere, di maggior durata e più sicure. Su queste piattaforme nemmeno le fiaccole possono avere altezze eccessive perciò le zone sottostanti devono essere particolarmente protette da radiazione termica per cicli termici anche lunghi corrispondenti a situazioni di eccessiva produzione di gas. Peraltro, quando si spinge lo sfruttamento del campo petrolifero, si passa da una produzione prevalente di olio ad una produzione prevalente di gas con maggior rischio di rilasci accidentali più o meno brevi di gas ad elevata pressione, con possibile formazione di jet fire . Per queste ragioni le strutture di protezione passiva, ovvero barriere di separazione tra area di processo e modulo riservato a rifugio temporaneo e/o a dormitorio degli operatori, devono essere tali da resistere a getti di fuoco, a esposizione a fiamme anche per lunghi periodi, a sovrappressioni per esplosione. Si possono infatti raggiungere sovrappressioni di un bar o temperature di fiamma prossime a 1200°C. Per questo sono stati messi a punto pannelli a forma di sandwiches a base di leghe di nickel che incorporano fogli sottili (0,05 mm) ad elevata riflessione del flusso termico incidente (fino al 95%), tramite corrente d'aria che fluisce sul retro. Più specifici per resistere a sovrappressioni fino a 1,5 bar e a jet fire della durata di più ore sono stati realizzati teli di materiale composito , leggeri e flessibili, che si ppossono facilmente installare e rimuovere all'occorrenza . Altre soluzioni che migliorano la sicurezza sono segnalazioni e piste realizzate con prodotti luminescenti in maniera da renderle visibili anche di notte e in tutte le condizioni meteorologiche avverse. In particolare, le vie di fuga sono segnalate con linee di luce continua sul pavimento in maniera da rendere agevole l'uscita nelle situazioni di emergenza che costituiscono momenti di panico e confusione. Inoltre le pavimentazioni, i camminamenti, le scale e le vie di fuga sono antisdrucciolevoli poiché possono essere presenti tracce di grasso, di olio o di acqua. Possono essere incluse tra le misure di protezione passiva ampi spazi verdi di separazione tra zone a rischio e zone residenziali che esercitano un effetto diluente naturale (e di adsorbimento da parte delle piante) su eventuali fuoriuscite di sostanze tossiche o odorigene. Anche la doppia camera per serbatoi destinati allo stoccaggio di sostanze pericolose è utile quando nell'intercapedine si posizionano delle spie di controllo di eventuali perdite dal contenitore interno. |